ADDR2LINE(1) Strumenti di sviluppo GNU ADDR2LINE(1)

addr2line - converte indirizzi o simbolo+offset in nomi di file e numeri di riga

addr2line [-a|--addresses]
[-b bfdname|--target=bfdname]
[-C|--demangle[=style]]
[-r|--no-recurse-limit]
[-R|--recurse-limit]
[-e filename|--exe=filename]
[-f|--functions] [-s|--basename]
[-i|--inlines]
[-p|--pretty-print]
[-j|--section=name]
[-H|--help] [-V|--version]
[addr addr ...]

addr2line traduce indirizzi o simboli+offset in nomi di file e numeri di riga. Dato un indirizzo o un simbolo+offset in un eseguibile o un offset in una sezione di un oggetto rilocabile, esso usa l'informazione di debugging per capire quale nome di file e numero di riga sono associati e un dato indirizzo.

L'eseguibile o l'oggetto rilocabile da usare è specificato con l'opzione -e. Quello predefinito è il file a.out. La sezione nell'oggetto rilocabile da usare è specificata con l'opzione -j.

addr2line ha due modalità operative.

Nella prima, indirizzi esadecimali o simbolo+offset sono indicati sulla riga di comando, e addr2line mostra il nome del file e il numero di riga per ciascun indirizzo.

Nella seconda, addr2line legge indirizzi esadecimali o simbolo+offset dallo standard input, e stampa nome file e numero di riga per ciascun indirizzo sullo standard output. In questa modalità addr2line può essere usato in una pipe per convertire indirizzi scelti dinamicamente.

Il formato dell'output è NOMEFILE:NUMERORIGA. Come comportamento predefinito, ogni indirizzo in input genera una riga di output.

Due opzioni possono generare ulteriori righe prima di ogni riga NOMEFILE:NUMERORIGA (in quest'ordine).

Se è usata l'opzione -a viene mostrata una riga con l'indirizzo in input.

Se è usata l'opzione -f, viene mostrata una riga con il NOMEFUNZIONE, che è il nome della funzione contenente l'indirizzo.

Un'opzione può generare ulteriori righe dopo la riga NOMEFILE:NUMERORIGA.

Se è usata l'opzione -i e il codice al dato indirizzo è presente lì a causa dell'inlining eseguito dal compilatore, ulteriori righe verranno mostrate dopo. Una o due righe supplementari (se è usata l'opzione -f) sono mostrate per ogni funzione sottoposta a inlining.

In alternativa, se è usata l'opzione -p, ogni indirizzo di input genera su un'unica lunga riga di output contenente l'indirizzo, il nome della funzione, il nome del file e il numero di riga. Se è stata usata anche l'opzione -i ogni funzione sottoposta a inlining verrà mostrata nello stesso modo, ma su righe separate, con aggiunto il prefisso (inlined by).

Se nome file o nome funzione non possono essere determinati, addr2line stamperà due punti interrogativi al loro posto. Se il numero di riga non può essere determinato, addr2line stamperà 0.

Quando viene usato simbolo+offset, +offset è opzionale eccetto quando il simbolo è interpretabile come numero esadecimale. Il simbolo può essere «mangled» (alterato) o «unmangled», eccetto che quelli «mangled» con il + non sono permessi.

Le opzioni nei formati lungo e corto, qui mostrate come alternative, sono equivalenti.

Mostra l'indirizzo prima delle informazioni su nome di funzione, file e numero di riga. L'indirizzo è stampato con un prefisso 0x per essere identificato facilmente.
Specifica che il formato object-code per i file oggetto è bfdname.
Decodifica (demangle) nomi di simboli a basso livello in nomi a livello utente. Oltre a rimuovere ogni trattino basso iniziale aggiunto dal sistema, questo rende i nomi di funzione C++ leggibili. Differenti compilatori hanno differenti stili di «mangling» (alterazione). L'argomento opzionale di stile di «demangling» può essere usato per scegliere uno stile di «demangling» appropriato per il proprio compilatore.
Specifica il nome dell'eseguibile per il quale gli indirizzi devono essere tradotti. Il file predefinito è a.out.
Visualizza informazioni su nomi di funzioni e anche su file e numeri di riga.
Visuallizza solo la base di ciascun nome di file.
Se l'indirizzo appartiene a una funzione sottoposta a inlining, verrano stampate anche le informazioni sul codice sorgente per tutte le espansioni inluse fino alla prima funzione non sottoposta a espanzione inline. Per esempio, se "main" espande "callee1" che espande "callee2", e l'indirizzo proviene da "callee2", verranno stampate anche le informazioni per "callee1" e "main".
Legge gli offset relativi alla sezione specificata anziché gli indirizzi assoluti.
Rende l'output più leggibile: ogni posizione è stampata su una riga. Se è specificata l'opzione -i, le righe for all enclosing scopes sono precedute dal prefisso (inlined by).
Abilitata o disabilita il limite della ricorsione effettuata durante la decodifica («demangling») delle stringhe. Poiché i formati di «mangling» permettono un livello infinito di ricorsione è possibile creare stringhe la cui decodifica riempirebbe lo stack disponibile sulla macchina, generando un problema di accesso alla memoria. Il limite cerca di evitare questa situazione, restringendo la ricorsione ad un massimo di 2048 livelli.

Il comportamento predefinito è di avere il limite abilitato, ma disabilitarlo potrebbe essere necessario per decodificare nomi veramente complessi. Notare che se il limite di ricorsione viene disabilitato allora è possibile saturare lo stack, e qualsiasi segnalazione di bug su questa situazione verrà rigettata.

L'opzione -r è un sinonimo dell'opzione --no-recurse-limit. L'opzione -R è un sinonimo dell'opzione --recurse-limit.

Si noti che questa opzione ha effetto solo se è stata abilitata l'opzione --demangle.

@file
Legge le opzioni da riga di comando da file. Le opzioni lette sono inserite al posto dell'opzione originale @file. Se file non esiste o non può essere letto, l'opzione sarà trattata letteralmente, e non rimossa.

Le opzioni in file sono separate da spazi vuoti. Si può includere uno spazio vuoto in un'opzione racchiudendo l'intera opzione fra apici, singoli o doppi. Può essere incluso qualsiasi carattere (compresa la barra inversa) facendo precedere al carattere una barra inversa. Il file può esso stesso contenere ulteriori opzioni @file; ciascuna di queste opzioni sarà elaborata ricorsivamente.

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La traduzione italiana di questa pagina di manuale è stata creata da Giulio Daprelà <giulio@pluto.it>, Marco Curreli <marcocurreli@tiscali.it> e Giuseppe Sacco <eppesuig@debian.org>

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7 maggio 2024 binutils-2.42.0